Blogger per Serverplan, web writer freelance e autore di My Social Web. Scrivo ogni giorno. Ho pubblicato 3 libri dedicati al mondo del blogging e del web copywriting. Ah, l’ho già detto che scrivo?
Written by on June 21, 2023
Tutti vogliono diventare social media manager . O un SEO. Aspetta, aspetta… Un’altra professione particolarmente ambita è il copywriter . O il blogger.
Mi sembra giusto, ci sono grandi aspettative intorno a queste attività. Soprattutto c’è una promessa implicita: guadagnare online con le proprie passioni. Ecco perché ci sono molte persone che hanno un obiettivo: diventare webmaster .
Ti piacerebbe, vero? Lavorare in proprio e trasformare qualcosa che ti piace in un compito retribuito. Puoi guadagnare con Adsense, con le affiliazioni , ma perché non trasformare ciò che ami in una fonte di reddito? Un impiego a tutti gli effetti.
Come libero professionista con partita IVA o come dipendente. Se trasformi la tua passione in un lavoro – così sostiene Confucio – non lavorerai un solo giorno nella tua vita.
Tutto molto semplice a parole. La domanda è un’altra: come diventare webmaster? Come si superano gli scogli iniziali per ottenere buoni clienti in questo campo?
La storia è simile a quella di altre professioni del web, ma nel caso del webmaster ci sono molti dettagli da analizzare . Non temere, alla fine di questo post ti lascio la mia esperienza. Adesso, però, voglio iniziare dalla base.
No, questa è la figura che ha in mano le chiavi di casa: si occupa degli aspetti fondamentali del sito web e dei parametri essenziali per la sua nascita.
Non esiste un vero e proprio elenco delle mansioni da affidare a un webmaster, questa professione si è evoluta nel tempo . In passato era signore e padrone del sito web: si occupava di ogni aspetto, dalla grafica ai testi. Oggi non è di certo un buon modo di procedere, ci sono delle specializzazioni che vengono contemplate in base alle richieste del cliente.
Un sito web di piccole dimensioni, un blog personale o un sito vetrina, può dipendere da un unico elemento. Ma un programma aziendale – un portale o un e-commerce – ha bisogno di figure differenti . Il webmaster, però, è sempre presente in questa lista: è un punto di riferimento per risolvere determinati problemi.
Il webmaster fonda il sito web. Acquista il dominio e si occupa della registrazione, lo stesso discorso vale per il piano hosting: individua qual è la soluzione migliore per rendere disponibili i vari contenuti. A questo punto individua il modo per sviluppare il sito web e dà il suo parere: CMS o custom?
Oggi il CMS è indispensabile, la maggior parte dei siti web prende vita da un content management system, in molti casi la scelta cade su WordPress se non ci sono particolari esigenze, ma potrebbe essere utile usare Joomla per un sito più articolato. Oppure Drupal. O ancora Magento e Prestashop per un e-commerce.
Il webmaster fa chiarezza su questi passaggi. A questo punto ci possono essere delle esigenze particolari, quindi entrano in campo figure differenti e il webmaster più diventare una figura di supervisione. Ad esempio può essere necessario l’intervento di uno specialista UX, di un programmatore, di un front end developer con particolari competenze.
Insomma, dipende dal piano. In qualche caso può essere richiesta la presenza di un codice custom . Senza CMS, personalizzato e diverso dai concorrenti.
Detto in altre parole, il webmaster è il guardiano di casa. Organizza le fondamenta , monitora il buon funzionamento del progetto, si occupa della manutenzione ordinaria del sito web. Quindi deve avere delle competenze precise rispetto agli strumenti e ai codici.
In questi casi io punto sempre verso una triplice idea di formazione: lo studio teorico, la pratica e la sperimentazione. Questo percorso – che non è per forza sequenziale – vale per diverse realtà digitali. Inizio per comodità dal primo elemento, ovvero lo studio teorico. Esiste un’università specifica per diventare webmaster?
No, però c’è qualcosa per chi vuole intraprendere questa carriera: un corso di informatica. È indispensabile? Ti apre le porte della professione?
Molti approfondiscono e compensano con le letture private , il percorso da autodidatta non è impossibile. Anche se prevede un impegno continuo e costante per imparare le basi della programmazione e dello sviluppo grafico.
Studiare è importante, ma non basta. Il webmaster deve sporcarsi le mani. Anzi, chi vuole diventare un professionista deve sbagliare e lo deve fare sulle proprie risorse.
Allora, come muoversi? Devi mettere a repentaglio i siti web dei clienti? No. Acquista 10 domini, crea siti web, modifica il codice . E poi sperimenta, fa’ qualcosa che ami e insegui la tua idea. Hai rovinato tutto? Perfetto, cancella e ricomincia.
Parto da un presupposto: le possibilità di un sito web sono così ampie che una sola persona non può essere competente di tutti gli aspetti. Il webmaster, Comment gagner du cash avec fabien olicard però, deve essere in grado di interfacciarsi con altre professioni (SEO, web designer, programmatore, copywriter). E al tempo stesso deve avere un bagaglio di conoscenze per il lavoro di webmaster . Qualche esempio?
Questa deve essere la base. Certo, non puoi sapere tutto e ci sono specializzazioni da contemplare . Ma un buon webmaster deve essere a proprio agio con questi linguaggi.
E deve conoscere l’ambiente dei system administrator: configurazione e sicurezza dei server, gestione dei domini e dei database, organizzazione dei domini e delle relative scadenze. Sai cosa significa per un brand perdere il dominio? Ti assicuro che succede.
L’usabilità è un punto di riferimento per il lavoro del webmaster, deve essere in grado di fare la manutenzione del sito web ma anche di ottimizzarlo. Tutto qui?
No, deve conoscere i principi della grafica (molti arrivano proprio da questo settore), ma deve migliorare il codice per velocizzare il caricamento. Senza dimenticare il mobile e strutturare una buona organizzazione delle pagine.
Per completare questa lista di competenze devo citare gli strumenti del mestiere. In primo luogo ci sono i tool base di Google : Search Console, Wie viel verdient man mit paypal Google Analytics, PageSpeed Insights. Poi deve conoscere gli strumenti legati all’ ottimizzazione SEO come Semrush, Seozoom, Majestic SEO, Ahref.
Domanda da un milione di dollari. Nessuno può rispondere con sicurezza perché molto dipende dalle tue capacità, dalle tue propensioni riguardo al mondo del lavoro.
Preferisci un ambiente definito, non vuoi cercare ogni giorno un cliente in più per pagare le bollette? Cerca posto come responsabile in un’azienda non per forza del settore web marketing: molte aziende hanno uno staff interno e hanno bisogno di figure simili.
Oppure prendi in considerazione l’universo freelance, apri una partita IVA e ti proponiti come webmaster. All’inizio è difficile, devi creare un portfolio da presentare ai clienti. Spesso le prime consegne si basano sul passaparola, sono i siti web che gli amici commissionano a fare da curriculum.
Però questo non basta, devi essere in grado di trovare clienti in modo indipendente. Magari grazie al concetto di inbound marketing : crea un blog, scrivi contenuti utili, ottimizza lato SEO e sfrutta i social per conquistare l’attenzione del pubblico.
Non è sempre facile, i risultati tardano ad arrivare. E le richieste di lavoro impongono delle scelte. Delle specializzazioni. Ecco perché il webmaster si evolve e spinge i professionisti a prendere delle strade diverse, ad esempio quelle della SEO o del web design.
Vuoi diventare webmaster? Sei indeciso e non sai quale direzione prendere? Non temere, è normale. Molti preferiscono seguire dei corsi privati, altri seguono una strada differente: provano e riprovano, si sporcano le mai. Io scelgo una soluzione intermedia , sei d’accordo? Come avvicinarsi a questa professione? Aspetto la tua esperienza nei commenti.
Purtroppo non esiste un’università specifica per diventare webmaster o sviluppatori web; però noi abbiamo creato una scuola digitale completamente dedicata a questo scopo dove si scoprono tutti i linguaggi di programmazione elencati dal nostro buon Riccardo.
PS: Riccardo condivido un consiglio. XML e Java sono tecnologie un po’ “fuori moda” per quantoriguarda lo sviluppo web. Il primo ormai è stato superato dal JSON che è molto più chiaro da leggere e leggero in termini di byte, mentre per il secondo io consiglierei più il JavaScript (che non ha niente a che vedere con Java) e che al giorno d’oggi viene utilizzato sia per creare siti web che applicazioni mobile. Quindi quando una persona scopre questo linguaggio è in grado di prendere due piccioni con una fava 😉